POLITICA E POTERE
Il "discorso del Re": Foletti e Chiesa, le doppie cariche e le critiche al Municipio
“Chi vince le elezioni deve fare il sindaco, non può passare il testimone al secondo, sarebbe scorretto nei confronti dell’elettorato"
TiPress/Gabriele Putzu

LUGANO - “Chi vince le elezioni deve fare il sindaco, non può passare il testimone al secondo, sarebbe scorretto nei confronti dell’elettorato. Questo è il ‘rischio’ che deve assumersi chiunque abbia deciso di candidarsi al Municipio, anche se non ambisce al sindacato”. È una sorta di “discorso del Re” quello che l’ex sindaco di Lugano Giorgio Giudici ha fatto alla Regione, dicendo la sua su questo e altri temi che animano la campagna elettorale in vista del 14 aprile. La candidatura al Municipio del senatore Marco Chiesa ha posto un problema: lui vuole restare agli Stati, ma se facesse più voti del sindaco uscente Michele Foletti che accadrebbe? Non c’è incompatibilità giuridica tra la carica di senatore e quella di sindaco, certo, ma c’è un problema di tempo, perché si tratta di due ruoli molto impegnativi.

Giudici critica anche le liste uniche, come quella di Lega e UDC: “Non capisco perché ci si voglia nascondere dietro ad alleanze, invece di correre da soli e alla fine contarsi, per conoscere la propria forza”, afferma.

Ed esprime un’opinione critica anche sul lavoro dell’attuale Municipio: “Non è stato fatto nient’altro che discutere di progetti di sviluppo che sono ancora quelli che abbiamo immaginato oltre dieci anni fa. Non hanno mai avuto nemmeno l’umiltà di ammettere che ciò di cui parlano non è farina del loro sacco. C’è tanta ipocrisia, è un segno dei tempi odierni, anche per questo i politici giocano su tanti tavoli, sperando che almeno uno sia quello vincente”.

Per finire, l’ex sindaco dice no alle doppie cariche, soprattutto sul piano nazionale. Secondo ‘Re Giorgio’, ha ragione il consigliere comunale Aurelio Sargenti, che ha proposto di inserire negli statuti del PS l’incompatibilità tra le doppie cariche.  “Dal profilo del tempo a disposizione, il doppio incarico ritengo sia insostenibile – afferma Giudici -. In particolare, con le cariche federali e gli impegni a Berna. Non capisco come sia possibile partecipare alle sedute municipali tramite zoom”. E conclude: “Gestire un dicastero significa avere contatti quotidiani con l’amministrazione: questo è fondamentale per avere il polso della situazione e intervenire con immediatezza in caso di problemi”.

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