"Riteniamo che gli sforzi attuati dalla Svizzera a protezione della popolazione di Gaza siano insufficienti e che sia giunta l’ora di assumere una chiara posizione di condanna nei confronti dell’occupazione israeliana"
BELLNZONA - Il Consiglio di Stato ha inviato oggi una lettera al Consiglio federale in relazione alla situazione umanitaria in Palestina. La richiesta è che la Svizzera assuma una posizione di condanna nei confronti delle violazioni del diritto internazionale umanitario, commesse dalle forze armate dello Stato di Israele nell’ambito dell’occupazione della Striscia di Gaza.
"Il Ticino, come il resto del mondo, sta assistendo al progressivo deterioramento della situazione umanitaria in Palestina, divenuta da tempo insostenibile - si legge nella lettera -. Il Governo ticinese ritiene che gli sforzi attuati dalla Svizzera a protezione della popolazione di Gaza siano insufficienti e che sia giunta l’ora di assumere una chiara e coraggiosa posizione di condanna nei confronti dell’occupazione israeliana e delle violazioni del diritto internazionale umanitario. Ciò permetterebbe di onorare la tradizione umanitaria elvetica, come sancito anche dall’articolo 54 della Costituzione federale, e soprattutto la responsabilità della Svizzera in quanto Paese depositario delle Convenzioni di Ginevra.
Nel dettaglio, la lettera del Consiglio di Stato ticinese chiede che il Consiglio federale, senza ulteriori indugi:
si adoperi per favorire una pace duratura in Medio Oriente, basata sul dialogo;
faccia in modo che siano garantiti tutti gli sforzi diplomatici affinché venga ristabilito, con urgenza, il rispetto del diritto internazionale umanitario;
condanni in modo chiaro e inequivocabile le gravissime e reiterate violazioni del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario commesse nella Striscia di Gaza dal Governo dello Stato di Israele, ribadendo al contempo la necessità di una liberazione immediata di tutti gli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas;
operi affinché siano garantiti l’immediata distribuzione e l’accesso agli aiuti umanitari destinati alla popolazione civile di Gaza, tramite il CICR, le organizzazioni internazionali riconosciute e i consueti canali previsti dalle Convenzioni vigenti, evitando qualsivoglia politicizzazione dell’aiuto umanitario.