Comunque, come diceva giustamente Andrea Gehri, andando avanti con questo malcostume ci sarà un generale impoverimento della società. Le imprese estere non formano apprendisti, non impiegano personale amministrativo (al limite una segretaria o un direttore – naturalmente italiani, come nel caso della COMSA - in un semplice ufficio di rappresentanza), non pagano imposte, non generano posti di lavoro e non contribuiscono a mantenerli, non hanno magazzini sul territorio, non acquistano da fornitori svizzeri, eccetera. E spesso, come detto, fingono di rispettare i contratti collettivi. In compenso mettono in ginocchio chi le regole è costretto a rispettarle.