Intervista al geologo della Sezione forestale: "Tenete tv e radio accese. Alla popolazione consiglio di..."
BELLINZONA – Dopo un lungo periodo di siccità, in Ticino dovrebbe tornare a piovere abbondantemente a partire da domani, sabato 27 ottobre, fino alla giornata di martedì prossimo. MeteoSvizzera ha diramato un’allerta di livello 4 (su 5), specificando che le previsioni indicano dei possibili accumuli d’acqua che vanno dai 150 ai 250 millimetri.
Saranno, quindi, dei giorni particolarmente intensi per geologi, uffici forestali, quelli dei corsi d’acqua e e tutti gli altri enti chiamati in causa. Abbiamo chiesto al geologo della Sezione forestale Andrea Pedrazzini come loro esperti si stanno preparando ai forti temporali e quali sono i principali rischi di una quattro giorni di temporali.
“Ci stiamo preparando – esordisce Pedrazzini – come da prassi quando viene diramato un allarme meteo di livello 3 o superiore. Grazie alla collaborazione con tutti gli altri enti abbiamo attivato un sistema di picchetto interno, verificato che tutti i numeri di telefono dei collaboratori siano attivi e informato i comuni a rischio di prepararsi a loro volta all’evento”.
Secondo il geologo della Sezione forestale è normale “essere un po’ preoccupati dopo un periodo così prolungato di siccità, ma siamo pronti a intervenire qualora fosse necessario”.
Le prossime giornate Pedrazzini e colleghi le passeranno verosimilmente con gli occhi incollati a uno schermo di computer. “Sì – afferma –, controlleremo la situazione meteorologica, ma non solo. L’ufficio dei corsi d’acqua monitorerà anche la situazione di fiumi e laghi a rischio esondazione”.
“Difficile – continua il geologo – mettere in campo delle misure preventive per questo genere di evento. Possiamo essere allarmati, quello sì, ma non sappiamo con certezza in quale paese si abbatteranno i temporali”.
L’unica misura preventiva è dunque “informare la popolazione dei rischi”. Ma quali rischi? “Essendo il terreno molto secco c’è il rischio che alcune rocce crollino e che cadano frane e massi. Ma bisognerà stare attenti anche ai corsi d’acqua, dove è probabile che si formino dei flussi detritici”.
Alla popolazione, Andrea Pedrazzini consiglia di “tenere accessi televisori e radio in modo da potersi informare adeguatamente”. “Inutile dire – conclude il geologo – che è altamente sconsigliato recarsi in luoghi a rischio. E per farvi un’idea più concreta di quali saranno i luoghi a rischio basta restare aggiornati attraverso i mezzi di informazione”.