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Cronaca
24.11.2018 - 11:440

Bande dal Nord Italia dietro al colpo di Coldrerio? "Usano un sistema collaudato per far esplodere bancomat"

Stefano Piazza sospetta che la banda che agisce nel Nord Italia sia arrivata in Ticino. "Formata da ex militari dell'Est Europa, che ben conoscono gli esplosivi"

COLDRERIO – Un’esplosione, 300mila franchi di bottino, danni alla banca. Il colpo di Coldrerio ha fatto scalpore e potrebbe essere sintomo che anche il nostro Cantone è entrato nel mirino di bande organizzate del crimine. A sostenerlo è Stefano Piazza, esperto di terrorismo islamico, sul blog Confessioni elevetiche.

“Le indagini dovranno appurare se si tratta della stessa banda che ha agisce da mesi nel nord Italia (due i colpi in queste ore tra il Piemonte e la Lombardia) o se i malviventi provenissero da oltre Gottardo. In ogni caso si tratta di professionisti (spesso si tratta di ex militari dell’Est Europa) che agiscono ben conoscendo gli esplosivi e che pianificano con cura le loro operazioni effettuando sopralluoghi preparatori. In ogni caso è una brutta notizia per il Canton Ticino perché è chiaro che il territorio ticinese è entrato nelle mire di pericolosi delinquenti che non esitano ad utilizzare ordigni esplosivi”, sostiene Piazza.

Quella a cui si riferisce è una banda che è stata fermata “dopo almeno tre colpi, agiva nella zona di Vicenza e agiva con il sistema della “marmotta”, un sistema assemblato con una serie di congegni artigianali esplosivi che si infilano negli sportelli bancomat e fatti saltare in aria. Il mese di Novembre 2018, ha visto il moltiplicarsi degli assalti ai bancomat in tutto il Nord Italia”.

Ed ora, forse, hanno varcato la frontiera.

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