Al di là delle piste di ghiaccio, delle città del Natale e dei grandi eventi, ci sono anche tante piccole realtà che vale la pena di raccontare e, soprattutto, di coltivare e di frequentare
BRISSAGO - Le città si sono illuminate a festa. Sono spuntate un po’ ovunque casette, tendoni, igloo, piste di ghiaccio. Chi ha confermato la propria rodata esperienza, come Locarno, con le sue ‘cupole’, e chi, come Lugano ha finalmente svecchiato l’immagine un po’ sbiadita - di un Avvento stanco e sempre uguale a se stesso - che aveva dato negli ultimi anni. La Città del Natale, realizzata in collaborazione con investitori privati, è la grande novità di quest’anno.
Siccome poi in aprile ci saranno le elezioni comunali, gli amministratori delle varie città sono particolarmente sensibili alla gioia della propria gente.
Ma al di là delle piste di ghiaccio, delle città del Natale e dei grandi eventi, ci sono anche tante piccole realtà che vale la pena di raccontare e, soprattutto, di coltivare e di frequentare. Nei comuni più piccoli i soldi sono pochi e gli sponsor, se ci sono, sono “poveri”. Il Natale local è spesso low cost. Ma ci sono i volontari, persone che mettono a disposizione tempo e passione per animare il proprio paese.
Cito il caso di Brissago, che conosco perché ci vivo. Grazie alla Commissione cultura e turismo anche quest’anno nella piazza del paese, di fronte al palazzo comunale (con la facciata illuminata), sono state installate due casette di legno. Una funge da bar e l’altra da baita natalizia e si può anche affittare per organizzare cene private. Il programma è sul sito del Comune.
L’inaugurazione del villaggetto di Natale, con l’accessione dell’albero e il discorso della vicesindaco Eugenia Dell’Ora, è stata un successo oltre le previsioni.
Speriamo, caro Babbo Natale, che in questo mio paese dove troppa gente si guarda in cagnesco o non si parla la casette portino un po’ di luce e di allegria.