CRONACA
Berna segue l'UE e inasprisce le sanzioni contro la Russia
Non è più permesso esportare in Russia alcuni beni e servizi in ambito petrolifero. Inoltre è vietata l’esportazione di determinati beni e tecnologie impiegabili nell’aviazione e nell’industria spaziale

BERNA – Il 4 marzo 2022 il Consiglio federale ha adottato la revisione totale dell’«ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina» riprendendo altri pacchetti di sanzioni dell’Unione europea contro la Russia. Le nuove misure riguardano in particolare il commercio e il settore finanziario. La lista delle sanzioni della Svizzera è stata ampliata. La loro attuazione avviene nel rispetto della neutralità e tiene conto delle attività umanitarie.

 Dopo che il Consiglio federale ha deciso, lo scorso 28 febbraio, di riprendere le sanzioni dell’UE del 23 e del 25 febbraio a seguito del protrarsi dell’intervento militare russo in Ucraina, le misure previste vengono ora interamente attuate. Si tratta principalmente di sanzioni commerciali e finanziarie. Le modifiche entrano in vigore il 4 marzo alle ore 18:00 e sono consultabili sul sito indicato sotto.

Con la nuova ordinanza si vieta l’esportazione in Russia di tutti i beni a duplice impiego, a prescindere dallo scopo o dal destinatario finale. Non è possibile esportare nemmeno i beni che potrebbero contribuire al rafforzamento militare e tecnologico della Russia o allo sviluppo del suo settore di difesa e di sicurezza. In questo contesto sono vietate anche l’assistenza tecnica, l’intermediazione e la concessione di mezzi finanziari.

Non è più permesso esportare in Russia alcuni beni e servizi in ambito petrolifero. Inoltre è vietata l’esportazione di determinati beni e tecnologie impiegabili nell’aviazione e nell’industria spaziale. Il divieto riguarda anche alcuni servizi legati a questi beni, ad esempio assicurazioni, riparazioni, ispezioni, così come l’intermediazione e l’assistenza finanziaria.

È vietato fornire finanziamenti pubblici o assistenza finanziaria per il commercio o gli investimenti in Russia. Altre misure in questo ambito riguardano cartevalori, mutui e l’accettazione di depositi. Non sono più consentite nemmeno le transazioni con la Banca centrale russa. Il Consiglio federale ha deciso di adottare anche le sanzioni in ambito finanziario che l’UE ha emanato il 1° marzo 2022, incluse le deroghe corrispondenti. Il pacchetto di misure include anche il sistema di messaggistica internazionale SWIFT.

Il Consiglio federale ha inoltre deciso di riprendere nell’allegato 8 l’elenco pubblicato dall’UE il 28 febbraio 2022 e di bloccare gli averi di altre persone legate al presidente russo Putin.

L’attuazione delle sanzioni avviene nel rispetto della neutralità. Per quanto riguarda i beni a duplice impiego, non si fa differenza tra scopi militari e utilizzatori finali militari. Il Consiglio federale è intenzionato a fare in modo che le sanzioni emanate non ostacolino le attività umanitarie, pertanto ha previsto apposite deroghe nei casi in cui le sanzioni potrebbero compromettere tali attività.

Il Consiglio federale segue da vicino gli ulteriori sviluppi e deciderà autonomamente in merito all’eventuale adozione di ulteriori sanzioni dell’UE contro la Russia.

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