"La speranza non nasce da un'illusione, ma dalla convinzione che il mondo non sia solo nelle mani degli uomini"

LUGANO – Il Natale come tempo di bilancio e, soprattutto, come occasione per interrogarsi sullo stato del mondo. È da qui che parte la riflessione di Mons. Alain de Raemy, amministratore apostolico, intervistato da Teleticino alla vigilia delle festività. "Vediamo come va il mondo: incomprensioni, opposizioni, inimicizie", osserva De Raemy nell’intervista. Da questa constatazione nasce un invito chiaro: "Serve tanto dialogo e credo sia proprio questo il messaggio di Natale". Il riferimento è al significato profondo dell’Incarnazione, intesa come gesto di vicinanza: "Dio che, attraverso Gesù, condivide l’umanità e si fa prossimo, fino a presentarsi come un bambino". Un modo, spiega, "di non incutere timore, ma di aprire uno spazio di relazione".
Il 2025, ricorda l’amministratore apostolico, è stato ancora una volta segnato dalle guerre. Di fronte ai conflitti, la domanda sul ruolo della Chiesa e dei cristiani diventa inevitabile. La risposta di De Raemy: "Ogni cristiano ha un ruolo fondamentale".
In questo contesto complesso, il tema della speranza assume un peso centrale. Secondo De Raemy, "la speranza non nasce da un’illusione, ma dalla convinzione che il mondo non sia solo nelle mani degli uomini. La fede in un Dio che si è fatto uomo, che è morto ed è risorto, dà senso anche alla fragilità e alla morte, viste come porta verso l’eternità. È questa prospettiva che, secondo l’amministratore apostolico, permette di continuare a guardare avanti nonostante tutto".
L’intervista a Teleticino affronta anche un altro passaggio chiave del 2025: l’elezione, nel mese di maggio, del nuovo Papa. De Raemy osserva come l’impronta del Pontefice sia già visibile, pur in uno stile discreto. Un Papa che, a suo dire, lavora molto "dietro le quinte" ed è efficace nel contatto diretto con le diverse realtà, anche a livello internazionale. In questo senso, la conoscenza dell’inglese e l’esperienza missionaria maturata in Perù vengono indicate come elementi importanti per comprendere il suo approccio.
Infine, uno sguardo alla situazione locale. Da tre anni De Raemy ricopre il ruolo di amministratore apostolico. Quanto alla sua posizione personale, De Raemy afferma di "trovarsi bene in Ticino, ribadendo però un principio fondamentale: nella Chiesa non si è candidati a un posto, ma si risponde a una chiamata. Una disponibilità che, conclude, gli garantisce una profonda libertà interiore".