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17.09.2021 - 17:560

Il sindacato USS: "Una vera porcheria, povero Tesin"

Arriva la presa di posizione firmata da Minoli sui fatti delle settimane scorse: "Un raggiro a tutti i lavoratori"

BELLINZONA - L'USS Ticino e Moesa prende posizione sulla vicenda che ha riguardato TiSin e Ticino Manufacturing nelle scorse settimane, con una nota a firma di Renato Minoli.

Eccola:

" «Un contratto come un altro, uno scambio di volontà tra le parti». Sì ma, quali volontà e quali
parti? Ormai abbiamo capito. Le penose argomentazioni dei vertici di Ticino Manufacturing e del fantomatico e “farlocco” sindacato TiSin per giustificare “un vero e proprio raggiro, una porcheria” sono chiarissime.

Che possiamo così sintetizzare: “A noi non ce ne frega niente della volontà del popolo (della volontà “da la gent”, come leggiamo sempre sul Mattino di via Monte Boglia, pure sede del sindacato TiSin), che in votazione popolare nel giugno 2015 aveva approvato l’iniziativa
“Salviamo il lavoro in Ticino”.

A noi il salario minimo, come misura del resto ancora insufficiente per dare dignità a tutti i salari in Ticino, non ci sta bene. E faremo di tutto per bypassarlo”.

Come? Nando Ceruso, ex-sindacalista, Boris Bignasca e Sabrina Aldi (entrambi ai vertici del gruppo della Lega in Gran Consiglio) hanno pensato bene di inventarsi uno pseudo sindacato, di cui ancora oggi non si sa bene che ruolo abbia avuto nell’allestire e firmare un Contratto collettivo di lavoro con salari sotto il minimo legale. E non si sa bene  nemmeno quale sia il numero di membri, con quali risorse operi (risorse tra l’altro versate a TiSin direttamente dal datore di lavoro, sic!).

Che la dice lunga sulla sbandierata indipendenza di TiSin più che altro impegnato a difendere gli
interessi dei datori di lavoro. Ciò che ci fa dubitare fortemente della sua legittimità a proporre e
firmare un contratto collettivo di lavoro. “Dare forza contrattuale ai dipendenti” aveva detto il
presidente Nando Ceruso. Quale forza? È stato un aut-aut, alla presenza dei “padroni”.

Prendere o lasciare!

Così fan tutte... E si è anche stizzito, il presidente Ceruso, per la reazione indignata dei sindacati
storici: “In passato anche loro hanno firmato un sacco di contratti con salari inferiori all’attuale
salario minimo legale”.

In passato, magari! Ma dal momento in cui le soglie dei salari minimi legali sono state definite, tutti sono stati adattati di conseguenza. Con le derive incoraggiate o addirittura proposte dal “sindacato” TiSin però, sarà più difficile in futuro garantire a tutti i lavoratori un salario dignitoso! Perché qui si è scientemente deciso di sfruttare, a posteriori, la possibilità (scellerata, bisogna ammetterlo) di derogare al salario minimo per i CCL in essere non ancora conformi.

Che è – come detto, e con buona pace di Nando Ceruso e Costantino Delogu – un vero e proprio raggiro, a scapito di tutti i lavoratori, non solo di quelli coinvolti in questo imbroglio!

L’USS-Ticino e Moesa saluta positivamente le prime reazioni seguite alla denuncia dei sindacati. Ma ancora assolutamente non basta. Occorre trovare rapidamente una soluzione per impedire che i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici siano calpestati come accaduto in queste settimane.

Occorre insomma difendere la dignità del lavoro, ancora una volta attaccata nel nostro povero “Tesin” ..."

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