La municipale PLR: "un grande progetto urbano non può nascere senza reale condivisione, né da forzature in nome della fretta o della visibilità"
di Karin Valenzano Rossi*
Lo spunto di riflessione proposto dall’Ufficio presidenziale del PLR cittadino sul futuro polo congressuale di Lugano merita attenzione; unisce infatti pragmatismo e visione strategica, immaginando una struttura congressuale adeguata e moderna e nel contempo una Lugano più vivibile, funzionale e capace di valorizzare appieno le proprie risorse infrastrutturali, urbane e ambientali.
La proposta è semplice e incisiva: riqualificare e ampliare l’attuale Palazzo dei Congressi - oggi datato ma sempre ben utilizzato - portandolo agli standard più moderni e affiancandolo con un nuovo padiglione congressuale nella porzione di Parco Ciani regolarmente occupata da strutture provvisorie. Da anni lì si alternano tendoni, palchi e impianti temporanei, che hanno così reso inutilizzabile una porzione importante dell‘unico vero parco cittadino. La proposta non sottrae spazi verdi ma razionalizza e valorizza l’uso di una porzione oggi impiegata in modo precario, restituendole una funzione stabile e integrata, in particolare ai fini congressuali. I costi e i tempi di realizzazione, se ben congeniati, potrebbero persino risultare più sostenibili rispetto alla costruzione di un nuovo centro altrove, che ad oggi solleva più perplessità che consensi e con importanti difficoltà pianificatorie, realizzative e finanziarie.
La visione si allarga in modo coraggioso e lungimirante a tutta l’area di Campo Marzio Nord e Sud, immaginando un grande parco urbano continuo collegato idealmente al Parco Ciani. Un vero e proprio polmone verde a ridosso del lago e del centro, che aumenta la fruibilità, migliora la qualità dello spazio pubblico e risponde alla richiesta di una città più fruibile da parte di tutti.
Questa proposta coraggiosa non contraddice l’ipotesi progettuale esistente. Al contrario, ne accoglie e integra tutti gli elementi fondamentali (congressi, capacità alberghiera, alloggi sostenibili), rispondendo così a tutte le esigenze, in modo più compatto, intelligente e sostenibile. È una visione coerente, che migliora la fruibilità dello spazio, riduce l’impatto urbanistico e rispetta l’identità del luogo.
La riflessione è doverosa: un grande progetto urbano non può nascere senza reale condivisione, né da forzature in nome della fretta o della visibilità. Hanno funzionato per il PSE, in nome dello sport, ma se ne vedono le criticità e i costi per la collettività. Per il polo congressuale serve un progetto solido, sostenibile e duraturo, anche sul piano finanziario. In questo senso, la collaborazione con i privati va promossa con intelligenza, sia nella realizzazione che nella gestione. Il settore congressuale richiede competenze professionali accresciute, una rete commerciale internazionale, flessibilità operativa e capacità di promozione e gestione che gli enti pubblici non possiedono, per limiti strutturali, culturali e finanziari.
La Città non deve svolgere in proprio - e peggio - ciò che i privati professionisti sanno fare meglio a costi minori nell’interesse anche della collettività. È quindi fondamentale valutare di affidare la realizzazione (almeno parziale) e soprattutto la gestione operativa a privati qualificati, in grado di fare di Lugano una vera destinazione congressuale, attrattiva anche sul piano internazionale.
La proposta non è solo una provocazione, ma un’occasione per riflettere su una visione chiara e realistica per rilanciare non solo un comparto urbano, ma una strategia di città. Lugano ha oggi ancora la possibilità di scegliere la via del coraggio, della qualità, della sostenibilità e della competenza.
*municipale PLR Lugano - articolo pubblicato sul Corriere del Ticino