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Cronaca
05.10.2018 - 11:240

Quattro decreti d'accusa per i veleni nel Vedeggio. Il Dipartimento: "Cantieri e industrie tra le principali fonti di inquinamenti"

“Il Cantone si è costituito accusatore privato, per la mancata resa di pesca del patrimonio ittico morto e le spese di ripopolamento per riportare l’equilibrio alla situazione precedente l’inquinamento"

BELLINZONA - Il Dipartimento del territorio comunica che il Ministero pubblico ha chiuso la propria inchiesta in merito all’inquinamento registrato il 19 gennaio del 2017 nel fiume Vedeggio in territorio di Mezzovico-Vira che ha portato alla morte di almeno 483 pesci.

 

La Procura ha emesso quattro decreti d’accusa nei confronti dei responsabili di un cantiere che si trovava a ridosso dell’argine sinistro del fiume, ravvisando così una responsabilità diretta in quanto accaduto. Nei loro confronti ha proposto pene pecuniarie sospese, tra le 20 e le 30 aliquote, a cui si aggiungono le sanzioni, le spese di giustizia e le spese giudiziarie con importi variabili tra 2'900 e 3'500 franchi.

 

Alla luce di quanto emerso, si legge nella nota del Dipartimento, “il Cantone si è costituito accusatore privato, per la mancata resa di pesca del patrimonio ittico morto e le spese di ripopolamento per riportare l’equilibrio alla situazione precedente l’inquinamento, per il valore ecologico delle specie non allevate in piscicoltura, per gli interventi d’urgenza, le verifiche, la raccolta e l’allontanamento dei pesci. Il DT tiene a sottolineare come il tempestivo intervento del Nucleo operativo incidenti (NOI) della Sezione protezione aria, acqua e suolo, a supporto degli enti di primo intervento, permetta sempre più spesso, come anche in questo caso, di raccogliere mezzi di prova per accertare l’origine dell’inquinamento, valutare i danni ambientali e definire cause e responsabilità.

 

Questa fase di identificazione delle cause, che porta in seguito alle singole responsabilità, risulta importante per arrivare al risarcimento dei danni arrecati all’ambiente. Il Dipartimento del territorio ricorda che il NOI è stato creato nel 2014, per volontà del consigliere di Stato Claudio Zali, ed è specializzato nella protezione chimico-ambientale del nostro territorio, ed è disponibile 24 ore su 24 per fornire consulenza alla Polizia e ai Pompieri in caso di evento che possa comportare una minaccia di tipo atomico (A), biologico (B) o chimico (C). Tra i compiti del NOI, ricordiamo, figura anche la ricerca diretta delle cause di un inquinamento e il supporto tecnico al Ministero Pubblico.

 

Si sottolinea infine che, nel recente bilancio attività 2017 del NOI, è risultato che le industrie e i cantieri edili sono tra le maggiori fonti di episodi negativi, come è il caso dell’inquinamento registrato nel fiume Vedeggio nel gennaio 2017. Ticino Dipartimento del territorio pertanto importante proseguire nell’applicazione delle misure preventive avviate in passato ed espressamente mirate a queste due categorie. Nei casi in cui questi eventi toccano maggiormente un comprensorio sono inoltre applicabili ulteriori misure, come ad esempio fatto per la Roggia Scairolo, che tra il 2014 e l’estate del 2017 è stata interessata da 29 casi di inquinamento. Nello specifico, in accordo con i Comuni interessati, è stata fatta una capillare campagna di sensibilizzazione verso i proprietari fondiari e le diverse attività presenti, ed è stata allestita una documentazione completa di tutte le canalizzazioni pubbliche e private per permettere delle ricerche mirate ed efficaci, oltre alla posa di sonde multi-parametriche per monitorare costantemente la qualità delle acque della Roggia”.

 

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