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Cronaca
17.04.2019 - 12:070
Aggiornamento: 23.04.2019 - 13:16

Vittorio Feltri commenta l'incendio alla cattedrale di Notre-Dame: "Francesi più pirla degli italiani. Ma non mi pare si diano martellate sui testicoli..."

Il direttore di Libero Quotidiano: "Se brucia una chiesa, dove pochi ormai mettono piede perché la messa è miscredente, pazienza, se ne farà un'altra e buona notte al secchio"

PARIGI – La cattedrale di Notre-Dame è stata parzialmente distrutta da un devastante incendio nella serata di lunedì (vedi articoli suggeriti) e in Francia si contano i danni. Negli altri Paesi del Mondo, invece, si commenta l'accaduto in maniera contrastante. A prendere oggi posizione sulla vicenda è stato il direttore di Libero Quotidiano Vittorio Feltri che attraverso le colonne del suo giornale compara l'Italia con la Francia non senza qualche provocazione.

"È noto – scrive –. Noi italiani eccelliamo nell'arte dell'autodenigrazione. Ogni volta che accade un incidente, una sciagura naturale, un disastro qualsiasi ci abbandoniamo alle critiche verso le autorità. D'altra parte siamo noi ad aver inventato lo slogan piu diffuso: piove governo ladro, che sintetizza il pensiero corrente, il più comune e sentito. I cittadini del Nord ce l' hanno a morte con la gente del Sud che ricambia il sentimento. Gli operai sono in eterna polemica con gli imprenditori. I quali dipingono i loro dipendenti come sanguisughe. Gli interisti odiano i milanisti e viceversa. Esistono ancora numerosi personaggi che detestano i fascisti benché morti e sepolti. Gli esempi sarebbero infiniti, ma mi fermo qui".

E ancora: "Comunque è un fatto che ci diamo l'un altro dei farabutti, degli evasori fiscali, dei corrotti e perfino degli stupratori, degli assassini per quanto le statistiche dimostrino che il popolo che si riconosce sotto il tricolore sia tra i più miti non solo d'Europa: siamo i migliori del mondo, ma fingiamo di non saperlo".

Il direttore di Libero, poi, si concentra su quanto accaduto a Parigi. "Notre Dame è stata distrutta dalle fiamme a Parigi, non a Reggio Calabria, e così abbiamo scoperto, senza ammetterlo, che i francesi sono più pirla di noi. Pensate, disponevano di un monumento medievale meraviglioso e allorché ha preso fuoco nessuno se n'è accorto in tempo ed è finito in cenere".

"Gli allarmi tecnologici – continua Feltri nel suo editoriale – non c'erano e se c'erano dormivano, non funzionavano, i pompieri sono arrivati sul posto del rogo dopo mezz'ora, non c'è stata anima in grado di limitare i danni. Fosse successo a Milano o a Roma i politici si prenderebbero a pugni rimbalzandosi le responsabilità. I giornali gronderebbero indignazione, accuserebbero Salvini e Di Maio, la protezione civile e le forze dell' ordine. Immaginate le risse nei talk show, le interrogazioni parlamentari, le frecciate al Papa e a Mattarella, tutti complici della distruzione della storica cattedrale. I cugini d'Oltralpe non mi pare si diano martellate sui testicoli; danno la colpa al caso, alla sfiga, senza massacrare Macron che pure qualche calcio nei glutei lo meriterebbe".

Il giornalista italiano ritiene che "i transalpini nonostante i gillet gialli e le putt****e del loro governo hanno un minimo di dignità che li preserva dal ridicolo. Se brucia una chiesa, dove pochi ormai mettono piede perché la messa è miscredente, pazienza, se ne farà un'altra e buona notte al secchio".

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