La denuncia della Lega: “Due detenuti su tre in Svizzera sono stranieri. Chi commette reati deve scontare la pena nel suo Paese"

BELLINZONA – “Basta criminali stranieri! I ticinesi non devono più pagare per loro.” È con queste parole che la Lega dei Ticinesi torna a puntare il dito contro l’aumento della criminalità di matrice straniera e i costi che gravano sui contribuenti elvetici.
Nel comunicato odierno, la Lega cita i dati: “nel 2024, il 69% delle oltre 12’000 pene eseguite in Svizzera riguardava cittadini stranieri, mentre gli svizzeri rappresentavano solo un quarto dei detenuti. In quarant’anni – sottolinea il movimento – il numero di stranieri nelle carceri è esploso del 350%.”
Un quadro che per la Lega conferma l’urgenza di un cambio di rotta. “Il nostro sistema penitenziario è al collasso, le carceri sono piene e la gran parte dei costi deriva da chi viene qui solo per delinquere.”
“Chi commette reati deve essere espulso e scontare la pena nel proprio Paese, non nei nostri penitenziari”, afferma la Lega, che chiede più controlli alle frontiere, espulsioni effettive e tolleranza zero per chi abusa dell’ospitalità svizzera.
Secondo il movimento, “è necessario anche potenziare la cooperazione internazionale per garantire che le condanne siano eseguite all’estero e ridurre così i costi a carico dei Cantoni. Il Ticino non è – e non deve diventare – il carcere d’Europa. Padroni in casa nostra, sempre”.