Un pugno letale, secondo l’accusa, che profila il reato di omicidio intenzionale e che si basa su una perizia medico-legale
LOCARNO - Il procuratore pubblico capo Arturo Garzoni ha rinviato a giudizio, di fronte alla Corte delle assise Criminali di Locarno, il 22enne di Biasca che il 22 aprile dell’anno scorso colpì un 44enne con un pugno. Un pugno letale, secondo l’accusa, che profila il reato di omicidio intenzionale e che si basa su una perizia medico-legale. La tragedia avvenne fuori dalla discoteca La Rotonda di Gordola.
Quella notte, verso le 4.30, il giovane colpì la vittima, Fabrizio, 44 anni, che abitava nel Mendrisiotto. L’uomo si accasciò al suolo perdendo conoscenza e il giorno successivo morì in ospedale.
Le principali ipotesi di reato nei confronti del 22enne, fa sapere oggi il Ministero pubblico, sono quelle di omicidio intenzionale per dolo eventuale, in subordine omicidio colposo, lesioni semplici, ingiuria e minaccia. Il ragazzo dovrà inoltre rispondere di infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacenti in relazione allo smercio e alla messa in circolazione di alcune centinaia di grammi di cocaina.
Secondo il referto medico l’impatto del pugno, di per sé di modesta entità, provocò un abnorme movimento del collo, che produsse a sua volta la lacerazione dell’arteria vertebrale sinistra la quale fu all’origine di una emorragia cerebrale.