CRONACA
“Lo Stato, la crisi e i livelli”
Questa sera ultima puntata stagionale di Matrioksa con al centro alcuni temi di stringente attualitĂ . Ecco gli ospiti

MELIDE - “Meno Stato, più aiuti. Meno Stato, più aiuti. Meno Stato, più aiuti. Bisogna ripeterselo almeno tre volte per essere certi di aver capito bene quella che sembra essere la strategia che intendono adottare gli industriali ticinesi di fronte a una contingenza tutt’altro che favorevole per l’economia”. Parole e musica di Daniel Ritzer. Il direttore della Regione ha sferrato negli scorsi giorni una dura critica all’AITI. Da un lato, scrive Ritzer, hanno sostenuto il decreto Morisoli per il pareggio di bilancio, dall’altro chiedono sostegno al Governo federale e cantonale per fronteggiare una possibile nuova ondata pandemica e le conseguenze della crisi in un’Ucraina, in primis l’inflazione galoppante. “Si va a tirare per la giacchetta lo Stato dopo aver contribuito a legargli le mani”, scrive Ritzer, bollando come ipocrita questo comportamento. 

Ma è davvero così? Sono incompatibili la richiesta di risanare le finanze con quella di avere un sostegno all’economia e al ceto medio? Questo è il nodo fondamentale dell’agenda politica cantonale: sistemare la cassa ed aumentare il potere d’acquisto. Un nodo che emerge anche su altri temi, come l’imposta di circolazione o le annunciate iniziative dell’UDC per l’abolizione della tassa di collegamento e per neutralizzare fiscalmente l’aumento delle stime immobiliari. 

 


Economia e politica si intrecciano anche in un altro ambito chiave, quello della formazione. Dopo l’iniziativa popolare lanciata dalla sinistra che chiede l’abolizione dei livelli alle medie, anche il PLR ha recentemente presentato un proprio progetto di riforma su questo tema.  Nel secondo biennio, lasciando intatta la parte comune a tutti gli allievi composta dalle materie obbligatorie, i liberali radicali propongono di ridefinire quella differenziata, eliminando la distinzione tra livelli A e B e inserendo dei corsi, a libera scelta degli allievi, declinati secondo le modalità "di approfondimento” (per chi ha più una vocazione liceale) e "di applicazione” (per chi propende per la formazione professionale).  Le prime critiche sollevatesi verso questo progetto, vertono sul fatto che sia troppo orientato all’economia: in sostanza si inizierebbe con una sorta di apprendistato già dalla terza media.  

 

 

 

Il legame tra formazione ed economia è stato al centro di un recente editoriale del vicedirettore del Corriere del Ticino Gianni Righinetti: “Va accolta con favore la riflessione dell’Associazione delle industrie ticinesi (AITI) nella forma di un «Piano strategico» per dare ai nostri giovani un indirizzo formativo più adatto a ciò che successivamente li attende. Il paradigma appare molto semplice: tutto evolve o cambia, la scuola non può restare ferma. La prima reazione del responsabile politico della scuola è stata appena tiepida e tesa a ribaltare il paradigma per dire che «il problema non è la formazione ma la nostra struttura economica». Nessuno è stupito dalle parole di Bertoli, il DECS ci ha abituati a difese d’ufficio per quanto arrivava dal suo interno e scetticismo massimo di fronte ad ogni spinta esterna, certamente interessata, ma non per questo poco degna di attenzione. Quanto propone l’AITI, come ad esempio l’anticipo del tedesco in prima media, ha un senso compiuto nella nostra Svizzera dove, senza padroneggiare il tedesco, tutto è più complicato. Per contro il lamento sull’assenza di una cultura d’impresa ci interroga tutti come società e pone al centro i cittadini, le imprese stesse e chi le rappresenta: la tanto decantata «cultura» deve in primo luogo prendere le mosse dagli attori protagonisti di questo mondo”.

“Lo Stato, la crisi e i livelli” è il titolo della puntata di Matrioska in onda questa sera dalle 19.30 su TeleTicino. Ospiti di Marco Bazzi saranno i deputato PLR Fabio Käppeli, la deputata PS Anna Biscossa, l’ex Consigliere Nazionale UDC Pierre Rusconi, il direttore della Regione Daniel Ritzer, il vicedirettore del Corriere del Ticino Gianni Righinetti e il giornalista Alfonso Tuor.

Appuntamento dunque per questa sera alle 19.30 su TeleTicino. 

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