Il partito si schiera a fianco del suo presidente. "Serve una riflessione su strumenti e tutele per chi esercita il controllo sull’attività dello Stato"

BELLINZONA – L’Ufficio presidenziale del Centro ha confermato la propria fiducia e il pieno sostegno a Fiorenzo Dadò, assicurandogli “vicinanza e amicizia” in questo momento delicato.
Come reso noto questa mattina, nei confronti del presidente del Centro è stato aperto un procedimento penale legato ai fatti avvenuti nel 2024 al Tribunale penale cantonale. L’inchiesta – ricordiamo - riguarda la ricezione di una missiva anonima, con documentazione fotografica allegata, che Dadò avrebbe successivamente condiviso in seno alla Commissione giustizia e diritti. Le ipotesi di reato formulate dal Ministero pubblico sono di falsa testimonianza e denuncia mendace.
In una nota ufficiale, la direzione del partito sottolinea che – al di là dell’esito del procedimento – la vicenda solleva una questione di principio. “La politica cantonale dovrà riflettere sugli strumenti che consentano a un deputato di esercitare pienamente il proprio ruolo di vigilanza sull’attività dello Stato, tutelando efficacemente le proprie fonti senza esporsi a conseguenze giuridiche gravose”, si legge nella dichiarazione.
Il Centro ribadisce infine la propria solidarietà personale e politica nei confronti di Fiorenzo Dadò. “In attesa che la giustizia faccia il suo corso – conclude la nota – gli rinnoviamo la nostra fiducia, certi della sua correttezza e dedizione al servizio pubblico”.